Il cambio del pannolino è un momento speciale e delicato: vediamo insieme cosa consigliano i pediatri.
Come cambiare il pannolino?
Il cambio del pannolino è il momento, assieme alla poppata, più delicato, implica il contatto con le parti più intime del corpo. Il neonato in questo momento è molto vulnerabile.
Durante il cambio, è consigliato tenere degli oggetti per intrattenere il piccolo, parlargli è altrettanto importante per renderlo partecipe di ogni fase e sviluppare la fiducia e la relazione.
L’aspetto psicologico del cambio del pannolino e il contatto con le parti intime del piccolo è una fase importante, che influirà sull’inconscio profondo del bambino sia fisicamente sia emotivamente; i gesti eseguiti, bruschi e frettolosi o calmi e delicati, hanno e avranno conseguenze sulla percezione di se stesso e degli altri anche per il resto della vita.
Il cambio del pannolino deve essere pertanto delicato e svolto lentamente, col massimo coinvolgimento del bambino. Le attenzioni che la mamma gli dà in questo momento sono indispensabili alla sua crescita emotiva.
La mamma, o chi per lei, non deve costringere il bambino a una posizione forzata, ma permettergli i movimenti liberi, consentirgli di rotolarsi sul pancino, ogni movimento dovrà essere sempre tenuto sotto controllo e il piccolo non dovrà mai lasciato da solo neanche per un istante sul fasciatoio.
Cure delicate ed eseguite con pazienza sono momenti gratificanti sia per madre che per bambino e sono la base per una relazione su cui sviluppare l’attaccamento sano fra madre/figlio.
Quando cambiare il pannolino
Spesso le mamme alle prese col primo bimbo si chiedono quando va cambiato il pannolino, se prima o dopo la poppata e quanti pannolini bisogna cambiare al giorno.
Innanzitutto, il cambio del pannolino va fatto ogni volta che si renda necessario, solitamente prima e dopo le poppate.
In caso il piccolo soffra di reflusso è importante cambiarlo prima della poppata e mai dopo per evitare di peggiorare la situazione.
Di notte, se il bimbo dorme tranquillo e si sveglia per la poppata, se non è bagnato non è necessario cambiarlo, si può lasciarlo tranquillo sino a mattina.
È bene non lasciare mai il pannolino troppo bagnato o con le feci a contatto per evitare irritazioni come la dermatite da pannolino.
Il cambio del pannolino, per quanto detto precedentemente, è un momento in cui l’attenzione del piccolo è molto vigile: è usuale che egli scelga un oggetto semplice e a forte contrasto cromatico vicino al fasciatoio (l’interruttore della luce, un tratto del disegno delle mattonelle…) vi fissi l’attenzione e lo riconosca successivamente. Questo costituirà il suo primo giochino scelto autonomamente.
Suggerimenti utili
• Cambiare frequentemente il pannolino;
• Lavarsi sempre accuratamente le mani prima del cambio del pannolino;
• Lasciare un asciugamano o un panno sul fasciatoio così il bambino non entrerà in contatto con una zona troppo fredda durante il cambio;
• Nelle femmine, è importante pulire la zona genitale partendo davanti all’indietro, per non contaminare l’area con i germi intestinali presenti nelle feci;
• Nei maschi che presentano ancora la parte terminale del pene coperta da una sottile pellicina (prepuzio), lavare solo la zona esterna;
• Mantenere l’area asciutta e pulita;
• Se la garza che avvolge il moncone eventualmente non ancora caduto è bagnata bisogna sostituirla con un’altra garza pulita e asciutta, utilizzando anche prodotti appositi per il cordone ombelicale;
• Evitare lavaggi frequenti per non privare la pelle delle naturali barriere protettive, ma pulire bene la zona quando necessario e tamponare con delicatezza.
• Pulire le zone intime anche fra le pieghe delle gambe con un cotone bagnato con sola acqua, soprattutto se la zona è irritata;
• Quando possibile è bene lasciare anche il piccolo senza pannolino per far respirare la pelle;
• Non chiudere il pannolino troppo stretto ma lasciarlo morbido;
• Proteggere la pelle con paste protettive o creme specifiche in caso di irritazione;
• Durante la notte il pannolino va controllato almeno una volta.
Come cambiare il pannolino?
Il cambio del pannolino è il momento, assieme alla poppata, più delicato, implica il contatto con le parti più intime del corpo. Il neonato in questo momento è molto vulnerabile.
Durante il cambio, è consigliato tenere degli oggetti per intrattenere il piccolo, parlargli è altrettanto importante per renderlo partecipe di ogni fase e sviluppare la fiducia e la relazione.
L’aspetto psicologico del cambio del pannolino e il contatto con le parti intime del piccolo è una fase importante, che influirà sull’inconscio profondo del bambino sia fisicamente sia emotivamente; i gesti eseguiti, bruschi e frettolosi o calmi e delicati, hanno e avranno conseguenze sulla percezione di se stesso e degli altri anche per il resto della vita.
Il cambio del pannolino deve essere pertanto delicato e svolto lentamente, col massimo coinvolgimento del bambino. Le attenzioni che la mamma gli dà in questo momento sono indispensabili alla sua crescita emotiva.
La mamma, o chi per lei, non deve costringere il bambino a una posizione forzata, ma permettergli i movimenti liberi, consentirgli di rotolarsi sul pancino, ogni movimento dovrà essere sempre tenuto sotto controllo e il piccolo non dovrà mai lasciato da solo neanche per un istante sul fasciatoio.
Cure delicate ed eseguite con pazienza sono momenti gratificanti sia per madre che per bambino e sono la base per una relazione su cui sviluppare l’attaccamento sano fra madre/figlio.
Quando cambiare il pannolino
Spesso le mamme alle prese col primo bimbo si chiedono quando va cambiato il pannolino, se prima o dopo la poppata e quanti pannolini bisogna cambiare al giorno.
Innanzitutto, il cambio del pannolino va fatto ogni volta che si renda necessario, solitamente prima e dopo le poppate.
In caso il piccolo soffra di reflusso è importante cambiarlo prima della poppata e mai dopo per evitare di peggiorare la situazione.
Di notte, se il bimbo dorme tranquillo e si sveglia per la poppata, se non è bagnato non è necessario cambiarlo, si può lasciarlo tranquillo sino a mattina.
È bene non lasciare mai il pannolino troppo bagnato o con le feci a contatto per evitare irritazioni come la dermatite da pannolino.
Il cambio del pannolino, per quanto detto precedentemente, è un momento in cui l’attenzione del piccolo è molto vigile: è usuale che egli scelga un oggetto semplice e a forte contrasto cromatico vicino al fasciatoio (l’interruttore della luce, un tratto del disegno delle mattonelle…) vi fissi l’attenzione e lo riconosca successivamente. Questo costituirà il suo primo giochino scelto autonomamente.
Suggerimenti utili
• Cambiare frequentemente il pannolino;
• Lavarsi sempre accuratamente le mani prima del cambio del pannolino;
• Lasciare un asciugamano o un panno sul fasciatoio così il bambino non entrerà in contatto con una zona troppo fredda durante il cambio;
• Nelle femmine, è importante pulire la zona genitale partendo davanti all’indietro, per non contaminare l’area con i germi intestinali presenti nelle feci;
• Nei maschi che presentano ancora la parte terminale del pene coperta da una sottile pellicina (prepuzio), lavare solo la zona esterna;
• Mantenere l’area asciutta e pulita;
• Se la garza che avvolge il moncone eventualmente non ancora caduto è bagnata bisogna sostituirla con un’altra garza pulita e asciutta, utilizzando anche prodotti appositi per il cordone ombelicale;
• Evitare lavaggi frequenti per non privare la pelle delle naturali barriere protettive, ma pulire bene la zona quando necessario e tamponare con delicatezza.
• Pulire le zone intime anche fra le pieghe delle gambe con un cotone bagnato con sola acqua, soprattutto se la zona è irritata;
• Quando possibile è bene lasciare anche il piccolo senza pannolino per far respirare la pelle;
• Non chiudere il pannolino troppo stretto ma lasciarlo morbido;
• Proteggere la pelle con paste protettive o creme specifiche in caso di irritazione;
• Durante la notte il pannolino va controllato almeno una volta.
Autrice: Silvia Terracciano
Sottoscrivo in pieno. Nessuna stanchezza da lavoro può essere paragonabile alla stanchezza di una madre che, da subito, deve imparare a fare a meno del sonno e poi deve imparare, giorno dopo giorno, a mettersi da parte dinanzi alle nuove priorità. La maternità è un ciclone che ti travolge e ti cambia la vita. Da subito e per sempre. Ci sono cose che pian piano si riprende a fare (e no, per me la manicure ancora no), ci sono tante cose nuove che si impara a fare (non spaventatevi se non avete mai cambiato un pannolino prima, imparerete a cambiare vostro figlio più velocemente di un meccanico Ferrari al pit stop) e ci si sorprende di quanta resistenza tiri fuori una madre da un corpo senza sonno e prosciugato dall”allattamento. Ho capito che anche quando il pargolo è cresciuto e non ha più bisogno di tetta e pannolino la fatica non diminuisce e la schiena sembra invecchiata di dieci anni però tutto questo vale la pena per sentirsi dire da una vocina un dolcissimo “ti amo mamma. Non esiste dichiarazione d”amore più bella di quella che si legge sul viso e si ascolta dalla voce di un figlio. Essere madre è un dono e un privilegio di cui non si può che essere grati.
Ora ne sono convinta anche io, ma mi sono sempre chiesta come avrei agito se non li avessi allattati e si fossero rifiutati prima dei 12 mesi di prendere formule o altro. Avrei comunque dato fiducia al loro istinto? Con la pediatra che mi ritrovo (che non mi ha sostenuta nemmeno per l”avvio dell”allattamento al seno e iniziato lo svezzamento mi incitava a togliere le poppate!), forse comunque sarei rimasta col dubbio di essere una madre degenere che sottovaluta la salute dei suoi figli
Grazie per aver commentato l’articolo di cui sono l’autrice e anche io da mamma non avrei mai creduto prima di poter avere tutta questa energia nonostante le notti insonni, le poppate a richiesta e tutto il resto. Solo noi mamme sappiamo cosa ci sta dietro e sappiamo attingere dal pozzo sconosciuto tutte le energie per far fronte a delle lunghe giornate.
Siamo ripagate in questo però dalle prime parole di nostro figlio che con la vocina, come dicevi tu dirà ” ti amo mamma” un ti amo vero e per tutta la vita che ci rende delle donne straordinarie.
Essere madre è un lavoro ma un gran bel lavoro che non può essere ripagato da null’altro.