Il nome ginepro deriva dalla parola celtica juneprus, che significa “acre”, e appartiene alla famiglia delle Cupressaceae.
Noto come ginepro comune, o semplicemente ginepro, è un arbusto sempreverde, di altezza compresa tra 1 e 10 metri. Le foglie sono aghiformi con bacche di colore blu-viola ricoperte da una pellicola opaca chiamata pruina. Le sue foglie dal gradevole odore e dal colore verde-azzurro, vengono utilizzate per decorazioni e abbellimenti.
Le origini dell’uso del ginepro in cucina e in medicina sono molto antiche e risalgono già ai tempi dei Romani, i quali, come i Greci bruciavano le bacche per purificare l’aria e tenere lontani gli spiriti maligni.
Intorno al XIX secolo, l’abate tedesco Sebastian Kneipp consigliava l’uso delle bacche di ginepro per depurare il sangue e contro l’influenza. Nel primo caso si masticavano 5 bacche al giorno, aumentando di 1 bacca al giorno sino a raggiungere il numero di 15, per poi diminuire 1 bacca ogni giorno, fino ad arrivare a 5. Nel secondo, il malato doveva avvolgersi in una coperta riscaldata con i vapori di una pentola in cui venivano fatti bollire sia le bacche che i rami di ginepro.
Proprietà delle bacche di Ginepro
Le proprietà riconosciute del ginepro sono date dai suoi costituenti: olio essenziale (1-3%), resine (terpeni e sesquiterpeni), antociani, flavonoidi, tannini, lecitine, catechine, acidi diterpenici, zuccheri e cere.
Ha proprietà:
• Digestive: carminativo, antispastico. Masticando bacche di ginepro si favoriscono le secrezioni gastriche, facilitando di conseguenza la digestione.
• Antisettiche per le vie respiratorie, espettoranti e balsamiche per la presenza di monoterpeni, che permettono alle secrezioni di diventare più fluide. Le bacche sono indicate anche per sedare la tosse e in caso di bronchiti.
• Diuretiche ed antisettiche delle vie urinarie; le bacche sono utili per il trattamento delle cistiti, uretriti e prostatiti, ma anche per la cura della calcolosi urinaria.
• Depurative dei reni e del fegato, drenanti in caso di intossicazione e per depurazione.
Uso Culinario
Le bacche, dal sentore aspro, trovano la massima espressione culinaria con la selvaggina, crauti e wurstel e per la marinatura degli alimenti. Aiutano ad esaltare il sapore forte degli alimenti.
Le bacche sono inoltre ottime per la distillazione, diventando la base di gin, acquavite e vino medicinale. Il legno viene utilizzato anche per l’affumicatura dei salumi stagionati, come lo speck.
Le origini dell’uso del ginepro in cucina e in medicina sono molto antiche e risalgono già ai tempi dei Romani, i quali, come i Greci bruciavano le bacche per purificare l’aria e tenere lontani gli spiriti maligni.
Intorno al XIX secolo, l’abate tedesco Sebastian Kneipp consigliava l’uso delle bacche di ginepro per depurare il sangue e contro l’influenza. Nel primo caso si masticavano 5 bacche al giorno, aumentando di 1 bacca al giorno sino a raggiungere il numero di 15, per poi diminuire 1 bacca ogni giorno, fino ad arrivare a 5. Nel secondo, il malato doveva avvolgersi in una coperta riscaldata con i vapori di una pentola in cui venivano fatti bollire sia le bacche che i rami di ginepro.
Proprietà delle bacche di Ginepro
Le proprietà riconosciute del ginepro sono date dai suoi costituenti: olio essenziale (1-3%), resine (terpeni e sesquiterpeni), antociani, flavonoidi, tannini, lecitine, catechine, acidi diterpenici, zuccheri e cere.
Ha proprietà:
• Digestive: carminativo, antispastico. Masticando bacche di ginepro si favoriscono le secrezioni gastriche, facilitando di conseguenza la digestione.
• Antisettiche per le vie respiratorie, espettoranti e balsamiche per la presenza di monoterpeni, che permettono alle secrezioni di diventare più fluide. Le bacche sono indicate anche per sedare la tosse e in caso di bronchiti.
• Diuretiche ed antisettiche delle vie urinarie; le bacche sono utili per il trattamento delle cistiti, uretriti e prostatiti, ma anche per la cura della calcolosi urinaria.
• Depurative dei reni e del fegato, drenanti in caso di intossicazione e per depurazione.
Uso Culinario
Le bacche, dal sentore aspro, trovano la massima espressione culinaria con la selvaggina, crauti e wurstel e per la marinatura degli alimenti. Aiutano ad esaltare il sapore forte degli alimenti.
Le bacche sono inoltre ottime per la distillazione, diventando la base di gin, acquavite e vino medicinale. Il legno viene utilizzato anche per l’affumicatura dei salumi stagionati, come lo speck.
Autrice: Silvia Terracciano